Spesso quando si parla di CFD (Contract For Difference) o all’interno dei principali giornali o notiziari finanziari si sente parlare di derivati (o di titoli derivati), ma di cosa si tratta esattamente? Ecco una breve spiegazione che vi chiarirà tutti i principali dubbi su questi strumenti finanziari complessi.
Che cosa sono i derivati?
Un derivato è uno strumento finanziario di nascita piuttosto recente (primi anni 90) che fa riferimento ad un titolo sottostante reale, al quale è legato direttamente, seguendone le fluttuazioni del prezzo.
Il suo valore è un quindi “derivato” dal valore del titolo finanziario sottostante, su cui è basato.
Alcuni esempi di derivati possono essere:
- Materie prime
- Titoli azionari
- Indici finanziari
- Valute monetarie
- Tassi d’interesse
- Criptovalute
- …
Esistono derivati praticamente su qualsiasi cosa, ad esempio possono anche esserci dei derivati riguardanti la quantità di acqua caduta in una determinata zona.
Molto importante: devi sapere che possedere un derivato non significa possedere il sottostante.
Se ad esempio possiedi dei derivati sull’oro, non possiedi dell’oro fisico, ma solo il contratto derivato e il suo relativo valore.
Perché sono nati i derivati?
Sono inizialmente nati come assicurazione contro le eccessive fluttuazioni del mercato, sono poi però stati fortemente utilizzati dai grossi gruppi finanziari per speculare sui mercati in modo molto aggressivo, causando spesso anche grosse ripercussioni sui mercati reali.
Questo è possibile perché i derivati vengono operati in dei mercato diversi da quelli ufficialmente riconosciuti, questi mercati vengono comunemente detti Mercati Over The Counter (OTC) e hanno la particolarità di operare al di fuori delle regolamentazioni ufficiali, in quanto operano in assenza di un controllo delle istituzioni ufficiali.
Esempio di utilizzo dei derivati: i Features
Se lavori molto con l’estero e con mercati che in generale utilizzano una valuta diversa dalla tua, potrebbe facilmente succedere che un lavoro che inizi oggi ti venga pagato tra 1 anno e con la valuta del mercato del cliente (supponiamo di lavorare in un azienda Italiana e di operare con un azienda Giapponese).
In un anno il rapporto tra Euro e Yen può variare notevolmente (come è già successo molte volte negli ultimi anni) portando ad un rischio di perdita della marginalità del contratto stipulato e lavorato.
Ad esempio, se un contratto ti porta a guadagnare 100, ma con una marginalità di guadagno pari al 20% e dei costi di lavorazione pari all’80% del valore del contratto, le fluttuazioni di mercato del valore del cambio sono un rischio troppo elevato, che in caso di perdita di valore ti potrebbero portare ad una fortissima perdita economica.
Proprio per evitare queste situazioni vengono stipulati dei contratti basati sui Features (i Features sono dei derivati che utilizzano come sottostante i titoli valutari) che fungono da assicurazione per coprire queste tipologie di fluttuazioni.
Ossia in questo caso il Features è una sorta di assicurazione stipulata tra le parti che permette alle 2 aziende di trovare un accordo economico che tenga anche conto delle fluttuazioni delle rispettive valute in modo che al momento del pagamento l’azienda Italiana possa riceve un pagamento in Yen pari al contratto iniziale più una differenza dovuta alla fluttuazione delle 2 valute, evitando un forte rischio imprenditoriale ed economico ad entrambe la parti coinvolte.
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