Calcolare plusvalenze e minusvalenze nel trading online: la guida completa

Il trading online è tra le attività più proficue che si possano svolgere oggi tramite internet.
Il nuovo mezzo ha infatti permesso alle classiche logiche di trading sui mercati finanziari di evolversi e diventare più immediate, ciò implica un potenziale estremamente maggiore per quanto riguarda la rapidità di accesso alle informazioni e la velocità di rotazione degli asset.
Tuttavia, per poter ottenere un guadagno da queste pratiche, è necessario conoscerle nei dettagli ed esercitare su di esse un controllo: il trader più forte, infatti, è quello capace di mantenere uno sguardo attento e pronto sulle transazioni e sui rischi.

Uno degli aspetti più rilevanti nel trading online è il calcolo di plusvalenze e minusvalenze, fondamentali per comprendere nel dettaglio l’andamento e il rendimento delle proprie operazioni.

Di seguito sono fornite tutte le informazioni utili per capirne le dinamiche ed interpretare i numeri che di volta in volta compaiono sul proprio conto di trading o sulla piattaforma scelta come base d’azione.

 

Cosa sono le plusvalenze e le minusvalenze

I concetti di plusvalenza e minusvalenza sono centrali quando si parla di attività economiche e finanziarie e il settore del trading online non fa differenza.

Ogni volta che, durante un’operazione, si riesce ad acquisire un asset e a rivenderlo ad un prezzo maggiorato, indifferentemente dal gap temporale che si verifica tra le due operazioni, il soggetto realizza una plusvalenza: a conti fatti, una plusvalenza è quindi il guadagno derivante da un certo investimento.

Al contrario, quando le operazioni di trading portano a una perdita (ad esempio quando il soggetto rivende un asset a un prezzo più basso di quello d’acquisto), si registra una minusvalenza.

Il principio può essere applicato sia alle singole transazioni che, naturalmente, all’intera attività portata avanti da un soggetto: prendendo come ipotesi un conto sul quale, al primo gennaio, sono depositati 1.000 euro, si otterrà una plusvalenza di 500 euro se il 31 dicembre dello stesso anno esso ne conterà 1.500, mentre si registrerà una minusvalenza di pari entità se il denaro presente sarà sceso a 500 euro.

 

Il calcolo di plusvalenze e minusvalenze: la rendicontazione dell’attività di trading

Com’è logico supporre, il calcolo dei guadagni e delle perdite nel trading online è uno degli indicatori cardine per valutare la bontà (intesa come profittabilità e come rendimento monetario) delle operazioni effettuate in un certo arco temporale.
Calcolare plusvalenze e minusvalenze nel migliore dei modi, a un livello generale e particolare, è un’operazione fondamentale per comprendere e condurre con successo l’attività.

Inoltre, questo tipo di calcolo è indispensabile, poiché i profitti derivanti dal trading online sono soggetti a tassazione; il livello delle aliquote varia a seconda della legislazione vigente, ma in linea di massima le imposte vengono applicate secondo il principio della percentuale.

Un metodo per conoscere plusvalenze e minusvalenze è confrontare la situazione del conto in due periodi diversi, ma questa pratica non tiene conto di numerosi fattori, come ad esempio il capitale impegnato e che ancora non ha dato i suoi frutti. Diventa quindi indispensabile conoscere il valore delle singole transazioni.

In linea di massima, occorre avere due dati principali: il costo di base dei vari asset e il prezzo finale a cui sono stati rivenduti. La differenza tra di essi rappresenta il profitto o la perdita, a seconda se essa sia positiva o negativa.

Plusvalenze e minusvalenze riguardano però anche altre cifre, ossia gli eventuali dividendi ottenuti grazie al possedimento di uno stock, ma anche gli interessi maturati nel periodo a riferimento. I dividendi sono facili da rendicontare, perché non possiedono una controparte negativa, mentre per avere un quadro preciso degli interessi occorrerà distinguere quelli attivi (ossia quelli versati al soggetto) e quelli passivi (che invece il soggetto versa a terzi). Se positiva, la differenza tra le due cifre rappresenta un ulteriore profitto per il possessore del conto.

A questo punto però occorre anche considerare le cifre ottenute al netto delle tasse, principio che invece non si applica riguardo le eventuali minusvalenze registrate (poiché non soggette a prelievo fiscale).

L’aliquota viene applicata alla plusvalenza totale registrata, quindi una volta sommato il profitto delle compravendite, i dividendi ottenuti e la differenza tra interessi attivi e passivi. La cifra che si ottiene in questo modo è l’imponibile registrato dall’attività di trading online e su di esso lo Stato preleva il 26%, quantità stabilita dalla legge 89/2014.
Ciò che resta una volta effettuate queste operazioni è la plusvalenza o la minusvalenza maturata durante l’attività del soggetto.

 

La compensazione delle Minusvalenze

il meccanismo della compensazione permette di togliere le minusvalenza dal valore delle plusvalenze prima di pagare la tassazione prevista, riducendone quindi i costi.

Attenzione però che le minusvalenze devono essere state fatte in un periodo antecedente rispetto alle plusvalenze se si vuole effettuare una compensazione che ci permetta di toglierle dai guadagni e di ridurre quindi l’utile su cui pagare la tassazione.

Inoltre il periodo di validità di una minusvalenza è di 4 anni, quindi per poter effettuare una compensazione è importante non superare questo periodo dalla vendita in perdita di un’azione

 

La procedura per chiedere la propria posizione alla banca

Esistono numerosi istituti e broker di varia natura che offrono ai clienti la possibilità di aprire un conto di trading online. Una parte di essi è costituita dalle banche con conto titoli, alcune delle quali dotate di una lunga storia, altre nate appositamente per cavalcare l’onda crescente di questa nuova opportunità.

Uno dei vantaggi del trading online è proprio quello di poter gestire la propria posizione in tempo reale e in assoluta autonomia. Tuttavia, i soggetti meno esperti o quelli che si ritrovano ad avere una necessità particolare potrebbero voler dialogare direttamente con la loro banca per chiedere la propria posizione, ossia visionare l’andamento delle operazioni e le eventuali plusvalenze o minusvalenze maturate.

Con alcuni istituti si tratta di una procedura semplice. I migliori fornitori di servizio mettono a disposizione impiegati nei propri uffici e consulenti al telefono, nonché del personale dedicato in chat per fornire ai vari clienti la loro posizione; altri, invece, possono aver programmato delle procedure particolari come una richiesta formale.

Di norma, le istruzioni per chiederla si trovano sulla piattaforma di riferimento e vengono indicate nel momento in cui si apre la posizione.

Nella scelta dell’istituto a cui affidarsi, una consulenza rapida ed efficace è un parametro molto importante da tenere in considerazione.

Occorre sempre informarsi sulle performance della banca in questo senso, in modo da poter chiedere la propria posizione nel modo più semplice possibile all’occorrenza.

 

IMPORTANTE: In ogni caso il miglior modo per calcolare correttamente plusvalenze e minusvalenze è di chiedere un estratto di questi valori alla propria banca o al proprio broker online, anche perché la legge è passibile a cambiamenti degli anni (ad esempio il cambio della percentuale dell’aliquota avvenuto nel 2014) e quindi se si vuole essere certi di non sbagliare i calcoli, questo è il metodo migliore 🙂

 

Il ruolo delle plusvalenze e delle minusvalenze nel trading online

Capire come rendicontare questi due valori è fondamentale per qualunque soggetto sia interessato a portare avanti un’autonoma attività di trading, ma anche per tutti coloro che abbiano un capitale impegnato presso un istituto.

Essi rappresentano la qualità della gestione del conto: sia che essa dipenda dal trader, sia che essa sia imputabile ad agenti esterni come un broker, quando si tratta dei propri investimenti è sempre bene informarsi e seguire costantemente l’andamento delle operazioni.

Come calcolare plusavalenze e minusvalenze

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